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La bocciatura scolastica alla maturità

La bocciatura scolastica alla maturità

La possibile impugnazione dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale della bocciatura scolastica.

Non sempre i figli meritano di essere promossi e in questi casi la bocciatura assurge a un ruolo educativo, perché corregge gli errori di metodo e di studio, facendo riflettere il ragazzo sugli sbagli fatti.

Capita, però, che vi siano casi in cui può essere ingiusta la valutazione della scuola, che promana un provvedimento amministrativo, la bocciatura, con tali vizi di illegittimità da essere impugnabile dinanzi al Tribunale.

In materia di bocciatura all’esame di maturità è sovente possibile fare ricorso al Tar, in ragione della valutazione non obiettiva della commissione dell’esame di maturità, ossia per disparità di trattamento con gli altri candidati.

È noto infatti che l’azione della Pubblica Amministrazione non può essere contraddittoria in considerazione dello stretto rapporto che ci deve essere tra i programmi scolastici, lo svolgimento degli stessi, gli esami di maturità e la valutazione finale dello studente.

Nel caso in cui un provvedimento amministrativo, quale è a tutti gli effetti la bocciatura scolastica, palesi una chiara contraddizione nel giudizio, lo studente – e se minore per esso i suoi genitori – ha diritto di rivolgersi al Giudice amministrativo chiedendo l’annullamento della bocciatura.

“Le valutazioni sulla preparazione degli studenti sono espressione di valutazioni di natura tecnico/didattica non sindacabili nel merito, se non in caso di manifeste contraddizioni o illogicità nel procedimento; tuttavia sono molteplici i casi in cui studenti vengono bocciati mentre i loro compagni promossi, nonostante i primi abbiano risposto meglio dei secondi” chiosa l’avv. Federico Lerro “come pure molti sono i casi in cui studenti abbiano ricevuto domande difformi dai piani di studio e dai testi adottati”.

Negli esempi sopra indicati ad esempio, si ravvisa la disparità di trattamento che è un evidente manifestazione di uno dei più classici vizi dell’atto amministrativo, ossia l’eccesso di potere, e inoltre un’attività della Pubblica Amministrazione non ragionevole e non ponderata: in tali casi la bocciatura è annullabile per abuso di potere, per un’evidente irragionevolezza dell’atto amministrativo sfavorevole e per disparità di trattamento.

L’avv. Federico Lerro dello Studio Legale LDS ricorda come deve essere presa in considerazione anche la durata della prova orale del candidato bocciato, rispetto a quella dei promossi. Vi sono casi, in giurisprudenza, in cui il tempo dell’orale del bocciato è stato più del doppio della media dei promossi: ciò può essere indice del fatto che la commissione non ha affrontato con serenità e equità il proprio compito.

In questi casi, annullando il provvedimento amministrativo della bocciatura, il TAR può ordinare all’Istituto scolastico di far ripetere la prova al candidato.

Ovviamente, ciò non garantisce che lo studente, rimesso in gioco dalla decisione favorevole del TAR, debba riuscire necessariamente a superare la nuova prova: i professionisti dello Studio Legale LDS garantiscono in alcuni casi di provare a ottenere pronunce vincenti, in forza di una certa giurisprudenza amministrativa.

Per i miracoli, invece, non è possibile rivolgersi ad uno studio legale.

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