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Contraccettivi equivalenti

Contraccettivi equivalenti

Quando la crisi economica investe il “Pianeta Salute” vuol dire che siamo alla frutta! Se le persone non acquistano più medicine, vitamine, sali minerali o un integratore per contenere le spese… e se diradano i controlli di prevenzione (che dovrebbero essere annuali) rivolgendosi in qualche caso alla medicina low-cost, vuol dire che stiamo per toccare il fondo. Le prestazioni sanitarie, in particolare quelle ginecologiche, è bene precisare, non possono essere erogate a basso costo, garantendo anche la qualità della prestazione, in quanto i costi di gestione degli ambulatori, pubblici e privati, sono medioalti, poiché sono necessari una sterilizzazione adeguata e dei macchinari all’avanguardia.

Pertanto è meglio informarsi bene prima di decidere come orientarsi. Prezzi troppo bassi in un settore così delicato come quello della salute appunto, hanno generato, a giusta ragione, reazioni e critiche da parte dei Presidenti degli Ordini, preoccupati della possibile squalifica del settore. Il presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna, ad esempio, nel 2011 ha dovuto richiamare alcuni medici che avevano aderito a queste iniziative. L’intervento non era solo finalizzato a tutelare la categoria medica, ma soprattutto la Salute dei cittadini, poiché la storia ci insegna, che le persone in difficoltà economica sono più fragili e soggette a fidarsi di persone non troppo serie (anche quando si tratta della salute!).

Nel settore ginecologico stiamo assistendo a qualcosa di veramente molto preoccupante: una donna su 4 ha smesso di prendersi cura di sé, a causa delle problematiche economiche legate alla crisi e alla mancanza di un reddito, e destina i propri risparmi alle esigenze familiari.

Il problema economico dei contraccettivi

La mancanza di risorse purtroppo influisce anche sull’acquisto dei contraccettivi. Purtroppo se le donne non comprano più pillola, spirale e/o condom per mancanza di denaro, bisogna prevedere un aumento delle IVG (Interruzione Volontaria di Gravidanza), in quanto sappiamo molto bene che i “metodi naturali” non sono sicuri per evitare una gravidanza non desiderata, almeno nel 25% circa dei casi. La Contraccezione Ormonale (CO), attualmente è in fascia C, quindi è a pagamento e ad un costo non sempre accessibile a tutte le donne, soprattutto se ci riferiamo ai prodotti di marca.

Ma poiché molti brevetti sono scaduti, la pillola e gli altri contraccettivi ormonali si possono acquistare nella versione equivalente (ad un costo medio decisamente inferiore). In Italia, per ora, l’indicazione di acquistare i farmaci equivalenti non è ancora sufficientemente sostenuta da Medici e Farmacisti, ma ci sono già dei segnali di miglioramento.

Una ricerca condotta da O.N.D.A. (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna) su un campione di 600 donne tra 18 e 40 anni, intervistate on-line tramite questionario, rileva che il 94% di esse sono disposte a comprare la pillola meno cara, se consigliata; mentre una donna su 5 si definisce limitata nell’acquisto della pillola di marca (perché troppo costosa). Un articolo pubblicato su Obstretrics & Gynecology evidenzia che dare alle donne la possibilità di una forma di contraccezione gratuita può far diminuire fino al 78% la percentuale delle IVG.

Ritengo, quindi, una forma di rispetto e di dovere professionale, informare le donne che accedono agli ambulatori ginecologici, che esistono contraccettivi equivalenti meno costosi di quelli di marca e di conseguenza accessibili a tutte. Questo vuol dire dare alla donna una possibilità in più, pur lasciandola libera nella scelta finale, di acquistare il contraccettivo che ritiene più opportuno.

Le donne che hanno smesso di usare la Contraccezione Ormonale e di andare dal Ginecologo, a causa delle difficoltà economiche in cui sono coinvolte, devono sapere anche che, in assenza di disturbi o malattie particolari, possono eseguire gli esami di controllo, con le dovute periodicità, richiedendo la prescrizione al proprio Medico e pagando solo il ticket sanitario. Come professionista, e in questo caso specifico come donna, credo non debba mai venire meno l’impegno di tutti nella cura e nella prevenzione della salute, nonostante le ristrettezze economiche che la crisi impone ad un numero sempre maggiore di cittadini.

Articolo a cura della dott.ssa Fiammetta Trallo, già apparso su MiaFarmacia.

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