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In gravidanza non trascurate la rosolia

In gravidanza non trascurate la rosolia

L’attenzione verso la rosolia è calata dopo l’introduzione del vaccino trivalente per morbillo, parotite e rosolia (Mpr). In Italia la vaccinazione per la rosolia si faceva solo sulle bimbe verso i 12-13 anni. Tale strategia si è rivelata insufficiente
in quanto la circolazione del virus comporta una elevata persistenza del rischio di infezione.

Allo stato attuale la vaccinazione viene eseguita nel secondo anno di vita con un richiamo entro i 5-6 anni. È stato ampiamente dimostrato che effettuare la vaccinazione contro la rosolia con due dosi ha un’efficacia prossima al 100% e l’immunità dura tutta la vita. Il vaccino è consigliato, inoltre, in tutte le donne in età fertile che risultano negative al Rub Test prima di intraprendere la ricerca di una gravidanza.

Come per tutti i vaccini vivi attenuati, anche l’Mpr non va somministrato in donne gravide o che desiderano esserlo nel mese successivo, nei soggetti sotto terapia immunosoppressiva o con deficit del sistema immunitario ad eccezione delle persone infette da HIV che non hanno i sintomi gravi dell’AIDS. L’infezione trasmessa da un virus del genere Rubivirus della famiglia dei Togaviridae è di solito benigna nei bambini ma molto pericolosa per il feto se contratta in gravidanza entro il quarto mese. Il virus si diffonde per via transplacentare e può indurre aborto spontaneo, morte intrauterina o gravi malformazioni fetali note come Triade di Gregg: cataratta, cardiopatie e sordità per malformazione dell’organo del Corti. Dopo la 17ª settimana il virus, di solito, induce solo un’infezione senza provocare malformazioni. Eseguire il Rub Test in occasione degli esami del sangue per l’assunzione della pillola contraccettiva o degli esami preconcezionali rappresenta la migliore modalità di prevenzione per la Sindrome da Rosolia congenita.

Ma per arrivare al getting to zero bisognerà vaccinare tutti gli adolescenti e i giovani adulti non immuni. Una importante raccomandazione per la donna gravida non immune è astenersi dal contatto con bambini in età scolare almeno fino alla 20ª settimana. Le insegnanti e le educatrici devono astenersi dal lavoro.

Dott.ssa Fiammetta Trallo, Specialista in Ginecologia e Ostetricia

Articolo già apparso su Quotidiano Nazionale

Image courtesy of David Castillo Dominici_ FreeDigitalPhotos.net