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Bisogni sanitari e ginecologici delle donne omosessuali

Bisogni sanitari e ginecologici delle donne omosessuali

Quando ho iniziato a studiare la ginecologia delle donne omosessuali un mio superiore mi chiese se non fosse controproducente per la mia carriera “farmi questa nomea”. Candidamente risposi: “Assolutamente no. Spesso arrivano in coppia e se sono infedeli si triplicano. Un vero e proprio business”

La diversa identità sessuale delle donne afferenti ad un ambulatorio ginecologico impone una conduzione della consultazione specialistica diversa sia in termini squisitamente medici (uso di speculum più piccoli e adeguati all’habitat vaginale, etc…) e psicologici in quanto la possibilità di “visibilità senza preconcetti” consente di instaurare quel rapporto di fiducia necessario alla relazione medico-paziente.

Di solito per una vista medica specialistica non è dirimente dichiarare la propria sessualità, ma in ambito ginecologico questo aspetto diventa importante. La ginecologia oltre alla prevenzione, diagnosi e cura delle malattie genitali femminili deve occuparsi anche della sfera sessuale, non solo in termini di contraccezione, ma anche di valutazione delle preferenze sessuali: etero, omo o bisessualità.

Le donne omosessuali in quanto persone nella cui mappa cromosomica hanno la coppia di cromosomi XX hanno gli stessi bisogni sanitari di tutte le donne. Tuttavia, le loro preferenze sessuali fanno sì che da un punto di vista strettamente ginecologico, necessitano di uno “spazio d’ascolto specifico”.

Per una donna omosessuale può essere forse più problematico rivolgersi ad un ginecologo maschio per il timore del giudizio ma, non è però sempre vero che, rivolgendosi ad una ginecologa donna questo non accada. Molti medici hanno difficoltà a relazionarsi con pazienti omosessuali non tanto per pregiudizi ma perché non hanno competenze specifiche al riguardo e, spesso, sono loro ad avvertire imbarazzo o addirittura disinteresse.

La raccolta anamnestica delle “preferenze sessuali” non dovrebbe mai essere posta come domanda secca e diretta: le donne eterosessuali si “offendono” e non è detto che tutte le omo-bisessuali vogliano affrontare l’argomento alla prima visita. Il “chiacchierare un po’” prima della visita consente di mettere a proprio agio la donna che si ha di fronte affinché sia lei ad affrontare l’argomento preferenze sessuali. Quando capita spontaneamente si viene a creare, per forza di cose, un buon clima di dialogo che consente anche di indagare meglio le pratiche sessuali adottate, le relazioni affettivo-sessuali stabili o meno e di conseguenza i comportamenti sessuali a possibile rischio di trasmissione/acquisizione di MST.

Le pratiche sessuali fra donne lesbiche non sono a rischio “zero” nemmeno per il virus HIV e per il Papillomavirus (HPV) responsabile del carcinoma del collo dell’utero. Per questo tumore è sempre stato ipotizzato “un ipotetico fattore di rischio maschile”. Per cui se 2+2=4 per le donne omosessuali non sarebbe necessario eseguire il Pap test. L’importante scoperta che il cancro della cervice è indotto dall’HPV ha modificato il target della prevenzione, in quanto il virus oltre che da rapporti eterosessuali può essere contratto da rapporti omosessuali anche attraverso “scambio di oggetti sessuali” o tramite strutture sanitarie infette.

Altro importante argomento di consultazione è il desiderio di maternità. L’inseminazione con sperma di donatore, praticata in molti paesi della CEE, è vietata in Italia dalla legge 40/2004 “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita o PMA”: Art 4/3 – è vietato il ricorso a tecniche di PMA di tipo eterologo; Art 12/2 – è punibile chi applica tecniche di PMA a coppie che siano composte da soggetti dello stesso sesso. Non resta che espatriare o praticare l’autoinseminazione. Lisa Saffron, autrice di “Getting Pregnant Our Own Way”, illustra con grande maestria pro e contro della scelta tra un donatore conosciuto piuttosto che anonimo.

E . . . speriamo che sia femmina!

 

Articolo a cura della dott.ssa Fiammetta Trallo, già comparso sulla rivista “Salutare“.

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