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La Cassazione: il ciclista che tampona un’auto ferma sulla banchina ha diritto al risarcimento dei danni

La Cassazione: il ciclista che tampona un’auto ferma sulla banchina ha diritto al risarcimento dei danni

In materia di incidenti stradali in cui sono coinvolti i ciclisti, la Cassazione (sentenza n. 27608/2014, Sezione Quarta Penale) ha affermato il principio secondo cui “il sopraggiungere di un ciclista in transito nel medesimo senso di marcia sulla banchina costituisce evento naturalistico in concreto certamente prevedibile da parte del soggetto che ferma il proprio veicolo sulla banchina, con la conseguenza che quest’ultimo deve rispondere delle lesioni provocate”.

CHE COSA È SUCCESSO – La Cassazione si è pronunciata su una vicenda in cui in sede di appello i giudici avevano mandato assolto il conducente di un’automobile che, fermando il proprio veicolo sulla banchina, aveva provocato un incidente, dal momento che una bicicletta che proveniva da tergo aveva violentemente impattato sulla vettura ferma e il suo conducente si era procurato delle lesioni personali gravi.

LE NORME VIOLATE – La Suprema Corte di Cassazione ha ritenuto che la condotta posta in essere dal conducente della vettura integra: (i) una violazione della norma di cui all’art. 157, terzo comma, Codice della Strada, che statuisce che “fuori dai centri abitati, i veicoli in sosta o in fermata devono essere collocati fuori della carreggiata, ma non sulle piste per velocipedi né, salvo che sia appositamente segnalato, sulle banchine […]”; (ii) una violazione della norma di cui all’art. 140 Codice della Strada, che prevede che “gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale”.

IN CONCLUSIONELa Corte di Cassazione, ribaltando la pronuncia in sede di appello, ha ritenuto colpevole il conducente dell’autovettura in quanto l’evento si presentava come la concretizzazione del rischio che le norme appena richiamate intendono proprio prevenire. Infatti, l’arresto repentino dell’auto, con modalità tali da arrecare sicuro intralcio per i veicoli in transito nel medesimo senso di marcia, aveva sicuramente compromesso la sicurezza degli utenti della strada.